Si chiama Éowyn, come spesso accade per noi impronunciabile, la tempesta che si sta formando in queste ore al largo dell’Irlanda. Lo UK Met Office, Servizio Meteorologico britannico, le aveva già assegnato un nome secondo il programma di Storm Naming qualche giorno fa, iniziando così una campagna di comunicazione culminata oggi con l’emissione di segnalazioni di allerta rossa, il massimo possibile, per parte dell’Irlanda e della Scozia e di allerta arancione per una vasta porzione sempre della Scozia dell’Inghilterra.

Tecnicamente si tratta di un ciclone extratropicale che sta andando incontro ad un rapidissimo approfondimento, tanto da dar luogo a quella che in letteratura si definisce Ciclogenesi Esplosiva o, più prosaicamente weather bomb.

L’approfondimento del minimo di pressione atmosferica è un processo normale nell’evoluzione dei sistemi extratropicali, ma quel che fa la differenza è la velocità con cui diminuisce la pressione. Perché si possa parlare di ciclogenesi esplosiva, il rateo di caduta del barometro deve essere di almeno 24 hPa in 24 ore: questa tempesta, scenderà da 993 hPa a 942 hPa (23-24 gennaio 2025, ndr), perdendo quindi ben 51 hPa. Anche al netto degli aggiustamenti necessari alla formula, tali per cui il rateo di diminuzione della pressione deve essere maggiore di quello indicato alle alte latitudini per identificare una weather bomb, una tale diminuzione è senz’altro eccezionale.
Nell'immagine, la posizione del centro della depressione alle 00UTC del 23/01 e del 24/01 secondo il modello numerico del'ECMWF elaborato presso il CNMCA.

Inevitabilmente, tali potrebbero essere anche le condizioni meteorologiche che causerà durante il passaggio dapprima sull’Irlanda, poi sulla Scozia e poi ancora, benché attenuata, sulla Norvegia.  Sono attesi venti pari o superiori al primo livello della scala di riferimento degli uragani, quindi potenzialmente distruttivi, con onde di oltre 10-12 metri sulle coste di Irlanda e Scozia tra questa notte e le prime ore di domani mattina.

In queste ore il sistema è in atlantico diverse centinaia di chilometri a nord delle Isole Azzorre e viaggia velocemente verso ovest, spinto da un getto in quota molto intenso. E’ proprio il getto infatti il motore di questo approfondimento. Il flusso di aria che scorre sopra la depressione svuota letteralmente la colonna d’aria riducendone il peso e generando la diminuzione della pressione atmosferica; questa a sua volta richiama aria dall’area circostante accelerando la rotazione del minimo – come una ballerina quando raccoglie le braccia – e alimentando ulteriormente la convergenza verso l’epicentro del minimo stesso, con un processo di causa-effetto ripetuto che esaspera l’approfondimento. Nasce quindi una weather bomb.

Questi eventi, tutto sommato noti – come chiarisce la letteratura di riferimento – sono più probabili nella stagione fredda e sull’oceano. Nello specifico, il getto polare così intenso in questi giorni lo dobbiamo all’intensa ondata di gelo che sta interessando l’America settentrionale, alla quale si oppone aria più mite in risalita verso nord sull’Atlantico. Come sempre accade, da questi contrasti nascono gli eventi atmosferici, in questo caso, decisamente potenti!