Sono ormai trascorsi settanta anni da quando Achille Compagnoni e Lino Lacedelli conquistarono, primi nella storia, la vetta del K2, la seconda vetta più alta del pianeta della catena del Karakorum. Da questa ricorrenza ha preso spunto un’altra impresa tutta al femminile in collaborazione tra Italia e Pakistan. Il team, ora impegnato nella fase di acclimatamento ad alta quota, tenterà la salita lungo lo Sperone Abruzzi, la via aperta nel 1954, nelle prossime settimane.
Tra le mille difficoltà e incertezze che accompagnano queste imprese, spicca senz’altro la necessità di avere il favore del tempo atmosferico. La montagna, più che mai alle altissime quote dei campi base e intermedi utilizzati per la spedizione, non fa sconti meteorologici. Le condizioni possono essere davvero proibitive. Vento, temperature glaciali anche in estate, precipitazioni e smottamenti del manto nevoso innescati dalle variazioni di temperatura, sono tra le più gravi insidie con cui devono misurarsi queste spedizioni.
Per questa ragione, lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare ha accolto la richiesta del Club alpino Italiano di fornire supporto meteorologico alla spedizione.
Con i dati estratti dal modello meteorologico del Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine i previsori del CNMCA elaborano le informazioni sui siti dei campi alle diverse quote e fino alla vetta di 8612 metri e le inviano al personale della Spedizione, per uno svolgimento della stessa il più possibile in sicurezza, almeno con riferimento agli aspetti atmosferici.
Una sfida nella sfida per il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, una misurazione della capacità di applicazione del processo di produzione delle informazioni ai luoghi più remoti ed impervi del pianeta, con l’orgoglio di poter dare un contributo ad una impresa tanto significativa.