Comprendere la loro formazione significa esplorare il delicato equilibrio tra temperatura, umidità e pressione atmosferica. In questo articolo analizzeremo il fenomeno dal punto di vista scientifico, approfondiremo i meccanismi di formazione, le condizioni meteorologiche che ne determinano l'evoluzione e il loro comportamento in atmosfera. Esamineremo, inoltre, fenomeni correlati come i “Fall Streak Holes” e le “Dissipation Trails” e il loro impatto sulle operazioni aeronautiche fin dal secondo conflitto mondiale.

Formazione delle scie di condensazione
Le scie di condensazione si formano quando i gas di scarico degli aeromobili entrano in contatto con l’aria fredda dell’alta troposfera, portando il vapore acqueo in essi contenuto a raffreddarsi rapidamente fino a raggiungere il punto di saturazione. Questo processo porta alla condensazione del vapore attorno alle particelle dei gas di scarico, che fungono da nuclei di condensazione. Se la temperatura è particolarmente bassa, le gocce d’acqua si congelano quasi istantaneamente, formando cristalli di ghiaccio che rendono visibile la scia.
La durata e l’evoluzione di queste scie dipendono dalla quantità di umidità presente nell’aria circostante: in un ambiente secco, i cristalli sublimano velocemente e la scia si dissolve in pochi secondi, mentre in presenza di umidità elevata le scie possono persistere a lungo ed espandersi, trasformandosi gradualmente in nubi sottili.
Il processo di formazione delle scie di condensazione è analogo a quello delle nubi, in cui il vapore acqueo si aggrega attorno a nuclei di condensazione per formare gocce d’acqua o cristalli di ghiaccio. Tuttavia, nel caso delle scie di condensazione, il fenomeno è direttamente influenzato dalle emissioni degli aeromobili e dalle condizioni atmosferiche specifiche delle alte quote, in particolare tra gli 8.000 e i 12.000 metri.

Continua a leggere...
Galleria Fotografica