Il cielo però, soprattutto per la Pianura Padana, per la Liguria, per le regioni tirreniche e per i bacini del Tirreno e dell’alto Adriatico, è spesso piuttosto grigio, occupato da una coltre di nubi molto compatta al mattino, in serata e nella notte e più interrotta invece durante le ore diurne.
Ma, l’anticiclone delle Azzorre non dovrebbe portare il sole?
Non sempre, perché, a dire il vero, questa alta pressione ha ricevuto anche un debole ma non trascurabile contributo da sud, aria decisamente mite ma anche piuttosto umida. E, in effetti, l’umidità è uno dei fattori che sta condizionando gli effetti di questo anticiclone sul tempo atmosferico in Italia. La colonna d’aria, estesa fino alla fine della troposfera “pesa” sull’aria sottostante, confinando il vapore acqueo nello strato atmosferico più prossimo al suolo e inibendo gli scambi d’aria lungo l’asse verticale. L’aria stagnante e umida resta quindi bloccata nelle prime centinaia di metri di quota come per la presenza di un tappo invisibile.
Il tappo è dove finisce la porzione di atmosfera a contatto con il suolo o, meglio, quello strato prossimo alla superficie in cui quest’ultima esercita un condizionamento sulle dinamiche dell’atmosfera, con l’attrito, con l’evapotraspirazione, con il trasporto di calore e con le emissioni di aerosol, sia di origine naturale che antropica. Uno strato che, appunto, si definisce Strato Limite Planetario (Planetary Boundary Layer – PBL).
In condizioni di alta pressione, gli scambi tra il PBL e la libera atmosfera sono quasi del tutto inibiti e le turbolenze che si manifestano nella zona di contatto, se l’aria è ricca di vapore acqueo, favoriscono la formazione di una coltre di nubi a scarso sviluppo verticale ed esteso sviluppo orizzontale.
Si chiamano Stratocumuli, nubi molto diffuse tutt’altro che esclusive delle situazioni di alta pressione, ma certamente nubi che con il loro scarso spessore e le vaste dimensioni orizzontali sono un chiaro segnale di scarso movimento d’aria sull’asse verticale. Quando però sono associate alle situazioni anticicloniche, è piuttosto raro che possano dar luogo a piogge.
Sicché, il cielo è stabilmente grigio su buona parte del Paese. Restano fuori da questi complessi meccanismi le montagne, che svettano oltre il PBL dove l’aria è tersa e limpida, ma anche le regioni adriatiche e ioniche, perché l’alta pressione genera comunque una debole ventilazione che per quelle porzioni del nostro territorio non porta l’umidità dal mare verso l’entroterra e, quindi, fa mancare l’ingrediente principale, appunto il vapore acqueo.
Queste, in breve, le ragioni del tempo grigio di questi giorni, ma se volete sapere tutto sul PBL e sulle cosiddette “nubi da alta pressione”, è altamente consigliata la lettura di un articolo uscito nel primo numero del 2021 della Rivista di Meteorologia Aeronautica (pag. 30-40).